"Te lo digo bailando” è il titolo del nuovo brano del cantante portoghese (italiano di adozione) Jose Nunes, uscito oggi 28 giugno in radio e in digital download. Nel singolo, che sarà accompagnato dal videoclip, sono impresse le origini di Jose, figlio dell'incontro fra Oriente (madre africana, nonni arabi) e Occidente (padre portoghese), di due diverse culture e religioni, quella cristiana e quella musulmana. Il brano è scritto e composto da Jose Nunes, con la partecipazione di Michele Clivati di Next3 Studio per la parte musicale, e arrangiato da Roberto Vernetti di Next3 Studio.
Questo brano è il suo inno alla musica, alla danza, alle sue origini multietniche. È estratto dal suo EP d’esordio che lui dichiara essere “come un ying yang”, un incontro delle sue due anime, opposte ma allo stesso tempo complementari. Questo lavoro è caratterizzato dalla sua parte più audace e selvaggia e quella estremamente fragile e malinconica: si passa dai ritmi etnici e funk, alle contaminazioni gospel e del fado portoghese. Il bianco ed il nero, l'oriente e l'occidente s'incontrano in una storia ed un vissuto che si traducono in musica.
“Sono figlio del mondo e credo che in fondo lo siamo tutti - racconta Jose -. Mia madre è di origine africane, nata in Marocco e i suoi i genitori e i nonni hanno radici arabe, etiopi e spagnole. Mio padre invece è per metà portoghese e per metà inglese. Io sono nato in Portogallo, e l'Italia è il paese che mi ha adottato. Sono arrivato in Italia con la mia famiglia che avevo quasi due anni. I miei si separarono poco dopo il nostro arrivo e mio padre sparì nel nulla, da quel giorno non avemmo più sue notizie. Sono cresciuto in Italia, in un quartiere di periferia in provincia di Milano. Qui ho trovato la musica, la mia casa. Sono cresciuto imparando a convivere col senso di ‘mancanza’, mia madre dovette ripartire da zero, a quarant'anni, con tre figli di mantenere, in un paese di cui non conosceva nemmeno la lingua. Abbiamo vissuto in un appartamento di 35 metri quadri per diversi anni. Questa condizione mi ha permesso di trovare la mia casa nella fantasia, nell'arte. Tutto ciò che non potevo avere, lo inventavo”.
“A volte la gente mi chiede: ‘Torni mai nel tuo paese?’ Ecco, questa penso sia la domanda che probabilmente riesce più a mettermi in difficoltà - prosegue Jose -. Come reagirebbero gli altri se dicessi che il mio paese è qui e allo stesso tempo ovunque? La prima canzone che ho scritto s' intitola ‘Rough Hands’, che tradotto vuol dire ‘Ruvide mani’, parla delle mani di mia madre, logorate dal lavoro. Quando penso a lei, mi appaiono le sue mani e il ricordo di quando mi accarezzavano e allo stesso tempo mi graffiavano in viso. In quel gesto potevo sentire tutto il suo amore e tutta la mia sofferenza. Due emozioni che paradossalmente tendiamo a separare. Eppure credo che non esista vero amore se questo non riesce a convivere col dolore. Se l'amore si potesse disegnare? io disegnerei le mani di mia madre. Se prima o poi tutti sentiamo il richiamo della nostra terra, dove abbiamo fondato le nostre radici, io tornerò sempre in Italia, perchè è il paese che si è preso cura di me, mi ha arricchito di tutta la sua bellezza e riesco a sentire addosso tutte le sue ferite. Io credo che sia la distanza a rivelare i veri legami. Se dovessi attribuire un significato alla parola padre io direi: Milano. Nella città di Milano ho inciso i miei ricordi e scritto la mia storia. Io mi sento Milano, sento il suo abbraccio, riesco a percepire la sua anima, una città dalle mille sfumature, che accoglie e fa del diverso la propria forza. È un cuore che pulsa, frenetico, di arte, cultura vita e poetica nostalgia. Milano è una grande fabbrica di sogni, è come un cuore innamorato, che non si ferma mai."
Jose Nunes nasce in Portogallo ed arriva in Italia con la famiglia all'età di due anni. In casa sua hanno sempre suonato costantemente tutti i generi musicali, cantanti francesi come Aznavour e Jacques Brel, il rock dei Radiohead e dei Nirvana, il cantautorato italiano di De Andrè e De Gregori, fino ad arrivare alla musica black soul/r'nb/hip-hop, sua vera passione. Scrive il suo primo brano su una vecchia tastiera usata, regalata dal fratello, solo all'età di 23 anni e da totale autodidatta compone "Rough Hands", che parla delle mani della madre, logorate dal lavoro. Grazie a questo brano trova l'input per scrivere altre canzoni, così nasce anche "Blind Heart", di cui realizza un videoclip, grazie al quale ottiene il suo primo contratto discografico con Universal Music Italia. Nel 2012 canta sul palco di Elisa in occasione di un suo concerto al Viper Club di Firenze e comincia a portare la propria musica su diversi palchi, Festivals e concorsi, accompagnato da una semplice chitarra ed un pianoforte. Entra successivamente in contatto col produttore Roberto Vernetti, con cui inizia a costruire il proprio sound. Nel 2017 Jose Nunes viene selezionato fra i finalisti di "Sarà Sanremo" diretto da Claudio Baglioni e nell'estate del 2018 pubblica il suo primo singolo "Va bene così" con Universal Music Italia. A settembre 2018 Jose Nunes decide di intraprendere un nuovo percorso in maniera indipendente ed inizia a lavorare ad un Ep, di cui segue tutta la direzione creativa ed artistica. Forte dell'esperienza maturata lavorando con il teatro ed il cinema, sue grandi passioni, realizza una serie di puntate, nelle quali si racconta e dà sfogo alla propria natura trasformista, dando una vera e propria svolta alla sua immagine. Le sue influenze musicali sono Antony and the Johnsons, Ben Harper, Nina Simone, Michael Jackson, Jeff Buckley, Sia, Stromae, Pharrel Williams, Yma Sumac, Rosalia.
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