S'intitola Osiride il nuovo singolo della musicista Mama Marjas, disponibile in tutte le piattaforme digitali e pubblicato da Love University Records.
Oltre quindici anni di carriera tra live e studio l'hanno consacrata come la più rappresentativa voce della black music femminile italiana, e con questo nuovo e ricercato progetto, si pone l'obiettivo di portare nel nostro Paese l'afrobeat in italiano.
Osiride è la tua nuova canzone, parti dalla storia d'amore tra Isidie e Osiride per raccontarci la tua esperienza personale?
«In realtà è il contrario, sono partita dalla mia esperienza personale associandola in una suggestione notturna ad Osiride e Iside. Lei fa di tutto per l'uomo che ama, fratello e sposo, anche se vivranno separati per l'eternità, diventando lui "Dio degli Inferi". Sono una di quelle donne che ama davvero, come Iside. Una Donna determinata con spirito del sacrificio».
Perché la metafora del mito di Osiride, che cos'è che ti ha attirato e qual è il messaggio che vuoi comunicarci con la tua nuova canzone?
«L'Africa è da sempre al centro dei miei studi, quindi, non poteva mancare l'antico Egitto. Gli occhi dell'uomo che mi ha ispirata sono belli, profondi, lunghi e neri. Ho espresso il concetto nella parte trap finale della canzone, presa dal flusso di una notte e così ho anche trovato la chiave della canzone. L'Egitto! Il bellissimo Osiride e Iside, donna forte degnamente al suo fianco, come una sorella, come una donna innamorata. In questo testo intuisco che qualcosa non va, ma nonostante tutto, mi espongo ed esprimo i miei sentimenti. Iside sente che il suo uomo è stato ucciso, infatti, lo cerca in tutto l'Egitto in preda a un presentimento, a una visione. Ma nonostante tutto, anche da morto, non smette mai di amarlo. Il messaggio credo sia la vera essenza dell'amore: amare anche quando fa male e non c'é un lieto fine».
Il video che accompagna la canzone è molto curato nei dettagli, dagli abiti alle location pur non essendo stato girato in Egitto. Che cosa ci puoi raccontare della sua realizzazione, c'è qualche aneddoto avvenuto durante la registrazione?
«Beh, credo basti dire che é stato girato in soli due giorni, durante le festività natalizie... faceva freddo, tanto freddo! Ma Victor Scorrano ha delle visioni geniali, lavoriamo insieme da un po' di anni e ho imparato a fidarmi completamente di lui, anche quando mi sembra assurdo! Ricordo il suo sguardo incredulo quando gli ho mostrato immagini della rabatana a Tursi, da li è stato facile collegare i pezzi per caratterizzare l'Egitto. Ho voluto fare riferimento alla cultura Egizia, essendo stata una delle più grandi e importanti d'Africa di tutti i tempi collegandola all'afrobeat, uno dei più grandi fenomeni musicali dall'Africa degli ultimi tempi che attinge dall'enorme patrimonio musicale dell'afrobeat e della musica tradizionale africana. Gli abiti di Mufasa Style, infatti, rendono attuale il look degli dei egizi con stoffe wax usate ancora oggi per capi super fashion. Insomma è un mix di bellezza e cultura made in Africa!».
Canti "Basta uno sguardo per farti sorridere". Gli occhi non mentono, gli occhi esprimono quello che le parole non dicono?
«Secondo me sì. E sono sensitiva, proprio come Iside e moltissime donne. Ma spesso le parole non vogliono volontariamente esprimere quello che esprimono gli occhi. Ed è dalla mancanza di dialogo che i rapporti si raffreddano fino a morire».
Canti anche "Non voglio spaventarti ma penso a te notte e giorno". Perché secondo te ci si dovrebbe spaventare se una persona ama così un'altra, tanto da pensarla notte e giorno?
«Perché ognuno combatte una battaglia di cui non sappiamo un bel niente! E ai tempi di oggi l'indifferenza regna. Si vivono le cose in modo distaccato, perché se ne vivono tante contemporaneamente senza dare a ognuna la giusta importanza. Fin'ora non ho ancora trovato un uomo che mi piacesse disposto ad amare davvero. Sono tutti spaventati dal futuro, sfiduciati dell'amore, pensano di essere ancora piccoli per amare qualcuno e fare dei figli a 30 anni. Questo è L'amore nel 2020, tristemente direi».
Non sai mai come comportarti, puoi rispondere anche se è tardi, dici parti e poi ti abbatti... e se la soluzione ai tanti dubbi fosse semplicemente essere se stessi, credi che oggi sia diventato più difficile esserlo in una società che predilige l'apparire all'essere?
«Non solo è difficile, è diventato quasi compromettente! Se il tuo essere te stesso non è nei canoni del momento sei out! E chi è come me sa che non cambierei mai per andare in tendenza. Infatti, artisticamente ho fatto le mie scelte. Poco poco sarà sempre il mio manifesto. E come dico sul palco prima di cantarla solo tu sei come te! Se sei te stesso sei già unico e inimitabile».
Il Festival di Sanremo si è concluso da poco, ha trionfato il nostro concittadino Diodato con una bellissima canzone. È stato un Festival diverso dagli altri in cui, ad esempio, Achille Lauro ha osato e a mio parere è stato straordinario, molte canzoni avevano un tema importante, vedi Levante o Marco Sentieri ad esempio. Tu credi che la musica abbia un potere comunicativo molto forte, trattare un tema come il bullismo o l'omosessualità in 3 minuti di canzone abbia più risonanza che parlarne per ore in altre sedi?
«La musica ha un potere molto forte e lo credo tantissimo, infatti, ho amato sul palco dell'Ariston tutti i nomi che hai fatto. É per questo che ribadisco sempre l'importanza del messaggio dietro a una canzone o al modo in cui ci si comporta, quello che si dice. Noi artisti siamo degli esempi, degli idoli, purtroppo nell'attuale scena ci sono troppi esempi negativi, secondo me, e non è solo musica, se poi tanti bambini prendono il tuo esempio e pensano sia giusto. Io sono e sarò per sempre per testi contro il sessismo, il razzismo, l'omofobia. Bisogna far ballare pensando. Si arriva molto più velocemente».
Quali sono i tuoi progetti futuri, cosa stai preparando adesso?
«Sto preparando il nuovo disco e, quindi, gli inediti ed i feat al suo interno, con qualche sorpresina! Sento che é un anno di svolta, la mia intuizione mi dice che é il momento».
Mi piace abbinare la musica alla cucina e, quindi, ti chiedo se tu fossi un piatto, quale saresti e perché?
«Una zuppa al curry verde Thai. Perché vista da fuori sembra verde e insignificante, fa anche un po' paura. Ma appena la assaggi ti invadono mille sapori diversi, dentro c'é per fino il pollo e il piccante che ti fa sudare! Solo per intenditori e temerari».
Il singolo Osiride è presente nel tour partito il 20 febbraio da Roma, nello spettacolo trovano spazio oltre il nuovo singolo, i migliori estratti dai suoi quattro album (B-Lady, 90, We Ladies e Mama), ma anche i brani pubblicati negli ultimi anni come "Maledetta Primavera", "Come Nickj Minaj", "Quanti Amici", "Terapia", "Bianco e Nero" e il più recente "La Reina".
In tutte le date sarà accompagnata alla consolle da Don Ciccio, pioniere della black music in Italia con trenta anni di attività alle spalle, nonché general manager dell'etichetta Love University Records che ha prodotto tutti i dischi di Mama Marjas. Di seguito le date:
28.02 - Cap 10100, Torino
29.02 - Bloom, Mezzago (MB)
21.03 - Barrio Verde, Alezio (LE)
03.04 - Lumiere, Pisa
04.04 - The Tube, Savona
17.04 - Magazzino 47, Brescia
18.04 - Mercato Sonato, Bologna