Travolgente, lacerante, divertente, straziante, esilarante, drammatico, impetuoso Filippo Timi oramai è come Arrigoni, per lui si va a teatro a scatola chiusa, è la nostra nuova cultura teatrale. Un vero portento per la sua genialità e la sua attorialità, trasforma in bello il dramma, Skianto al Bellini di Napoli fino a domani, domenica 1 dicembre, è uno spettacolo che dà un volto umano e una voce ai disabili, ai craniostenosi o, come dice Timi, con la “scatola cranica sigillata”.
La storia raccontata è quella di Filippo, un bambino i cui arti non collaborano, immobile nel suo letto di una grigia stanza e non parla, discorsi agonizzanti con mugolii e guaiti e quest’opera ha sicuramente solo obiettivi artistici, non sociali, terapeutici o educativi.
Un monologo di Filippo Timi ispirato a sua cugina disabile e l'effetto rimane sbalorditivo esprime tutta la positività di un essere umano, se dall’esterno vedono solo un corpo inerme e con suoni gutturali, invece, dentro quella mente c’è un mondo che vive, sogna, desidera così la sua immaginazione è dominata da una connessione empiricamente stabilita con il “mondo reale”: vuole pattinare e amare un pattinatore russo, cantare e ballare come Lady Gaga e chiede aiuto alla fatina di Pinocchio, e Filippo Timi crea un esilarante omaggio perché imita Anna Marchesini che imitava Gina Lollobrigida che interpretava la fata Turchina nella serie televisiva Le avventure di Pinocchio.
Si riflette molto, entrando in un mondo sconosciuto ai più.