La strepitosa Marisa Laurito, attrice che racchiude tutta la grande napoletaneità, mediterranea e simpatica, debutterà al Teatro San Carlo il 26 settembre con lo spettacolo “Così parlò Bellavista” dal film e romanzo di Luciano De Crescenzo per l’adattamento teatrale e regia di Geppy Gleijeses, prodotto dalla Best Live di Alessandro Siani.
Sarà Maria, la moglie del prof. Gennaro Bellavista interpretato da Geppy Gleijeses. Nel cast ci sono anche Benedetto Casillo, Nunzia Schiano, Salvatore Misticone, Gianluca Ferrato, Vittorio Ciorcalo, Patrizia Capuano, Gino De Luca, Elisabetta Mirra, Gregorio De Paola, Agostino Pannone, Ester Gatta e Brunella De Feudis.
Inoltre, Marisa Laurito da sempre è stata un’appassionata pittrice ed è anche un’esperta di Arte Contemporanea e così è nata “Casa Laurito forme d’Arte” per dar sfogo alla sua creatività e spesso è in giro per l’Italia non solo per le tournèe teatrali, ma anche per le sue mostre.
«In “Casa Laurito forme d’Arte” – scrive Marisa Laurito sul suo sito web - ho sperimentato altre mie passioni e duttilità! Ho mischiato… impastato colori e materie e tessuti… ho creato da sola e questo già mi rende felice! Se piacerà anche a voi ne sarò fiera e se dovesse essere altrimenti… ritenterò ancora! Non so dove nè come… ma so che ritenterò!»
Uno spettacolo al San Carlo con un cult di Luciano De Crescenzo, Così parlò Bellavista. Con quali emozioni sta vivendo tutto questo?
«Sono felice di essere stata chiamata in questo viaggio meraviglioso perché per me è una doppia valenza, quella artistica per partecipare a un progetto così forte, interessante, bello, divertente, colto e, soprattutto, poter avere il piacere di recitare sulle tavole del San Carlo, il più grande e antico teatro del mondo, e questo ha per me un valore grandissimo. La seconda cosa è che io sono, credo, la più cara amica di Luciano, anche se c'è una diatriba tra me e Renzo Arbore, quando andiamo da lui, gli chiediamo sempre: “Chi è al primo posto io o lui?” e lui una volta fa il mio nome e l’altra quello di Arbore, però, quasi sempre, sono io prima. Anche se ho molte cose da fare, ho dovuto sistemare delle date, però per me è una grande gioia partecipare a questo progetto proprio per l'amore che ho per Luciano e mi fa piacere onorare i suoi 90 anni.»
Come affronterà questo personaggio e se teme che il pubblico faccia il confronto con il personaggio cinematografico interpretato da Isa Danieli?
«Credo che i grandi attori, come sono tutti gli attori napoletani, dal più piccolo al più grande, penso che siano dei grandi attori perché ripercorrono quasi tutti la naturalezza. Credo che le differenze ci siano sempre e non ci sono tanti paragoni da fare, perché un attore bravo, resta bravo, anche se un altro fa il suo ruolo ed è ugualmente bravo. Io ho una grande ammirazione per Isa Danieli, inutile dirlo, perché è una delle grandi attrici napoletane, ma sicuramente non temo anche la differenza perché non è un ruolo molto complicato, ma molto semplice. Il protagonista vero è Geppy, gli altri fanno da contorno, ripeto, io l'ho accettato molto volentieri perché è un atto d'amore nei confronti di Luciano e anche nei confronti sia di Alessandro Siani sia di Geppy Gleijeses che hanno pensato a me ed io l'ho apprezzato molto, avendo tanto amore per Luciano.»
Durante le prove sta apportando qualche cambiamento personale con qualche battuta o suggerimenti al regista?
«No, Geppy è una persona molto piacevole e molto easy, per cui facciamo le prove in un'atmosfera straordinaria, dove tutti possono dire quello che pensano e se lui ritenga opportuno raccogliere qualche suggerimento e se non lo ritiene opportuno va per la sua strada, poi abbiamo cominciato da tre giorni e sicuramente andando avanti andranno delle cose diverse, ci sarà una piccola differenza, ma non dovuta alla bravura, bensì al modo di recitare.»
C'è qualche scena in particolare che le piace molto?
«No, devo dire la verità mi piace tutto lo spettacolo.»
Può raccontarci un piccolo aneddoto su Luciano De Crescenzo?
«Luciano e Luigi Compagnone avevano avuto una discussione e non si erano parlati per un po' di tempo. Luciano scrisse un libro e lo mandò a Luigi che all’epoca lavorava al Mattino e gli scrisse “Caro Luigi, ti perdono (perdonare).” Luigi lesse questa dedica e chiamò Luciano e disse: “Lucià hai ragione mi perdono (perdere), al Mattino mi perdono!”»
Oltre a questo spettacolo quali sono i progetti di Marisa Laurito?
«Purtroppo ho dovuto ritagliare degli spazi, perché io mi occupo anche di arte contemporanea, faccio delle mostre e poi ho tre spettacoli dell'anno scorso che ritorneranno di nuovo quest'anno: “Due donne in fuga” con Iva Zanicchi, "Quattro donne e una canaglia", e “Persone naturali e strafottenti" , uno dei testi più conosciuti di Giuseppe Patroni Griffi, per la regia di Giancarlo Nicoletti.»
Com’è riuscita a incastrare tutte queste cose?
«Ci sono riuscita perché dovevo fare a tutti i costi questo spettacolo: Così parlò Bellavista.»
Lei è molto attiva, ma dorme la notte?
«Sono molto, ma molto attiva e la notte non dormo quasi mai.»