La Tempesta, coinvolgente produzione di stile e gusto al Bellini di Napoli. Recensione

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La Tempesta, coinvolgente produzione di stile e gusto al Bellini di Napoli. Recensione

©Photo Alessandro Serra - in questo articolo

In foto da sinistra Maria Irene Minelli, Marco Sgrosso

Applausi su applausi a fine spettacolo per La Tempesta di William Shakespeare, traduzione e adattamento di Alessandro Serra in scena al teatro Bellini di Napoli fino al 5 febbraio, un meraviglioso Shakespeare coinvolgente e ammirevole per la sua unità e il suo intrattenimento, con un cast all'altezza della sfida di mettere insieme un dramma toccante e una commedia folle.
Da quando La Tempesta è stata presentata per la prima volta a corte per il re Giacomo I nel 1611, il dramma e la commedia hanno scatenato molte conversazioni sulla natura dell'oppressione, della libertà e del perdono. Considerata da molti l'ultima opera di Shakespeare, La Tempesta è vasta, piena di magia e contiene tutta l'arguzia e la gioia delle migliori commedie di Shakespeare insieme alla profonda intuizione umana delle sue tragedie.
La scenografia di Alessandro Serra è semplice, tutto si svolge su un’enorme pedana quadrata, forse a simboleggiare l’isola e lo sfondo del palcoscenico è fatto di due pannelli neri scorrevoli, un velo tra i due mondi, che aprendosi passano gli spiriti.

In foto, da sinistra Marco Sgrosso, Maria Irene Minelli

Dodici attori tra cui Marco Sgrosso che porta una chiarezza stentorea a Prospero e Jared McNeill nei panni del grottesco e carismatico uomo-pesce Caliban sono eccezionali nell'ultima produzione di Alessandro Serra, che adotta un approccio rivoluzionario alla sceneggiatura e al testo.
Mentre una terribile tempesta esplode e inghiotte il cielo, un equipaggio di marinai e il loro entourage naufragano su di un'isola solitaria, governata dal potente ed enigmatico stregone Prospero. Insieme agli abitanti soprannaturali dell'isola e a sua figlia Miranda, Prospero cerca vendetta per qualcosa che gli è stato rubato anni prima, il ducato di Milano da parte di suo fratello Antonio (Valerio Pietrovita), così evoca una tempesta che fa naufragare sulla sua isola una nave che trasporta le persone più importanti della sua vita precedente. Una volta che i naufraghi sono arrivati a riva, Prospero si mette al lavoro, almeno all'inizio, per vendicare il torto che gli è stato fatto, aiutato dal suo servitore Ariel, un folletto dei boschi liberato dal suo albero da Prospero e intrappolato nell'eterno dovere nei suoi confronti, interpretato dall’attrice Chiara Michelini che balla sul palco con grazia esperta, infondendo allo spirito un senso di magia ultraterrena.
La Tempesta include anche molta comicità, attraverso il trio di Calibano, il clownesco Trinculo (Massimiliano Poli) e il maggiordomo ubriaco Stefano, uno straordinario Vincenzo Del Prete. Caliban, furioso di dover servire Prospero, convince i due maldestri sopravvissuti al naufragio di usurpare lo stregone e governare l'isola al suo posto, anche se Stefano è così offuscato dal vino che sembra a malapena sapere dove si trova, e Trinculo che incarna la perfetta maschera pulcinelliana, non è da meno. Come andrà a finire? Poi la scelta di far interpretare i due napoletani, Stefano e Trinculo, da due veri napoletani e grandi attori teatrali è stata un atto vincente!

In foto, da sinistra Jared McNeill, Vincenzo Del Prete, Massimiliano Poli

Un aspetto insolito, invece, ne La Tempesta è la storia d'amore tra Miranda (Maria Irene Minelli) e Ferdinando (Marcello Spinetta), nessuna faida familiare ma addirittura Prospero organizza l'incontro in modo che lo approvi subito. Questa storia d'amore potrebbe non essere la più avvincente nel canone del Bardo, ma Minelli e Spinetta sono fantastici nell'esprimere l'eccitazione e la possibilità del giovane amore: il loro desiderio reciproco è dolce e commovente.
Per quanto riguarda gli altri attori del cast, svolgono tutti lavori degni di nota: Massimiliano Donato nei panni di re di Napoli Alonso (il padre di Ferdinando), Bruno Stori nel vecchio consigliere del re Gonzalo, Salvo Drago nei panni dell'aspirante usurpatore reale Sebastiano e Andrea Castellano nel  Nostromo/Spirito.
Alessandro Serra offre una bella produzione de La Tempesta con personaggi ben definiti e una produzione concepita e realizzata con stile e gusto. Il risultato finale del suo lavoro e di quello del suo cast e della sua troupe è totalmente straordinario.