Hanger, un nuovo sound da Napoli Est

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Hanger, un nuovo sound da Napoli Est

In un periodo così confuso e pesante c’è bisogno anche di leggerezza e inno all’amore. Così Hanger presenta il suo nuovo originale singolo Marina, prodotto da Daniele Franzese.

Il background è quello di batterista  e cantante, appena quindicenne. Classe ’94, ama ogni genere di musica che lo emozioni e ascolta artisti eterogenei quali: Justin Timberlake, Lady Gaga, Depeche Mode, Massive Attack, Pharrell Williams, Brian Eno, Sting, David Byrne, Son Lux, Travis Scott, The XX.

Napoletano di nascita, all’anagrafe Arcangelo Curci, sceglie lo pseudonimo Hanger per proporsi come creatore di un progetto da factory, realizzando un primo singolo in inglese nel 2018 dal titolo Falling in love. Non è un’operazione per scalare immediatamente le classifiche; la tematica è delicata in quanto difende l’amore in tutte le sue forme; il video consiste in un vero e proprio corto, ricco di comparse e atmosfera. 

La sua esigenza è di mettere il contenuto della sua proposta al posto del volto iconografico dell’artista, almeno in quella prima fase. I suoni R&B e Soul incontrano l’elettronica fra crescendi e sospesi, così come la voce, a volte soffusa e in altre più corposa e corale. C’è del nuovo e del coraggio. Un minimo di promozione, qualche Live ma la ricerca continua, un po’ inquieta ma con un obiettivo più chiaro. 

Alle spalle, l’alchimista che sta creando una nouvelle vague nella musica, ad est di Napoli e del Vesuvio (e indirizzandola ovunque) quale è Daniele Franzese, di recente abile sarto musicale anche per nuove proposte di talent e Area Sanremo (Greg Rega, Devil A, per citare i più recenti) ma vanta collaborazioni con Clementino, Raiz, Riserva Moac e per il vivaio emergente, campano e non solo, più prolifico di questo periodo.

Hanger sceglie un viaggio dentro sé, anche per acque tempestose ma Franzese guida con maestria il timone e giungono di nuovo in porto con un pezzo in italiano, volutamente più brioso e comunicativo, dai suoni assolutamente nuovi, con un testo apparentemente leggero nella tematica dell’amore ma decisamente originale nella composizione totale.  

L’inciso è un’esplosione di brio che apre il brano: 
Dovremmo passare l'inverno al mare
Per ricordarci di vivere
Che l'inquietudine è un abitudine 
Dovremmo provare a dimenticare 
Quanto ci costa sorridere 
Che tanto è inutile la solitudine 

E poi introduce la strofa di varie riflessioni e paragoni:
Io e te dovremmo stare insieme
Come un fiore con un seme
Come un rene con un rene 
Dai, proviamo almeno un mese 
Tanto, per stare bene non serve niente di speciale,
Me l'ha detto tipo un tale, si è bruciato, tipo talent 
E proveremo a non parlare dei nostri mali 
A non segnarci i punti cardinali sulla pelle, con i baci, 
come stelle ad indicarci rotte ideali nei tuoi mari, come marinai audaci 
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Sei la Nutella
Sei la domenica mattina 
L'influenza che passa senza l'aspirina
La batteria di un beat, un quadro di Magritte
Sei l'assenza di traffico sulla marina 
Sei il caffè che sale, la pace fiscale 
La democratizzazione del capitale
E non lo so sto cuore quanto vale,
Ma te lo voglio dare, che senza te non so che farmene

Il linguaggio è moderno. L’arrangiamento è da Nobel.
E in attesa di un album, bentornato Hanger.