“Bestie di Scena” liberare la nudità con la potenza interpretativa della grande compagnia di Emma Dante al Bellini di Napoli 

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“Bestie di Scena” liberare la nudità  con la potenza interpretativa della grande compagnia di Emma Dante al Bellini di Napoli 

Il pubblico inizia ad affollare il foyer del teatro Bellini di Napoli, si avvicendano per accomodarsi in platea o sui loggioni, mentre gli attori sono già in scena facendo esercizi di riscaldamento. In punto alle 21, orario d’inizio dello spettacolo, gli attori in una folla corsa iniziano ognuno a turno a denudarsi dei loro abiti sudati e li lanciano in platea, alla fine si schierano sul proscenio di fronte al pubblico completamente nudi, coprendosi i genitali e il seno e talvolta gli occhi, ma non per un pudore personale, forse per non disturbare e imbarazzare il pubblico. Inizia così lo spettacolo “Bestie di scena” della regista Emma Dante che, con la sua compagnia, ha immaginato l’incontro tra il pubblico, l'attore e lo spazio vuoto, infatti, non c’è nessuna scenografia. 
Ci troviamo di fronte a un nugolo di attori impauriti, che si fanno scudo l’uno con l’altro, è una sorta di “2001: Odissea nello spazio”. L’alba dell'umanità, l’alba dell’attorialità, che sorge su un palco deserto e il regista, come il monolite nero, ipnotizza le menti degli attori lanciando oggetti sul palco. Così le bestie di scena danno prova a essere sollecitati e stimolati e non sono solo inetti esseri, creando così tableaux statici e classici di bellezze spogliate che non hanno vergogna della loro nudità, ma diventerà poi uno strumento potente per gli attori per trasmettere il quanto siano seri e magistrali nelle loro interpretazioni.  E niente sembra forzato, niente sembra innaturale, lo spettatore inizia a non vedere più le nudità fatte di genitali e seni, ma un corpo che si muove armonicamente sul palco. 

                     
«In “Bestie di scena” – racconta nelle note di regia Emma Dante - c’è un meccanismo segreto che svela il processo con cui nasce e si forma un individuo. Al centro c’è lui con i suoi movimenti scoordinati e selvaggi, lui che traccia percorsi più importanti della meta, che cerca strade non ancora battute. È lui il cuore pulsante dell’esercizio, il pilastro della giostra, colui al quale rivolgere tutta l’attenzione per una possibile interpretazione di ciò che siamo. Senza storie da raccontare, né costumi da indossare, le bestie di scena si muovono maldestramente come al principio di tutto, obbligandoci a dare peso, volume e ingombro al nostro sguardo. Siamo noi a scegliere sin dall’inizio se accoglierli o rifiutarli.»

Liberare la nudità, materiale o non, aiuta a trovarsi, a riconoscersi, prendere coscienza di sé e di conseguenza farsi accettare per quello che si è. In questo caso, di accettare e apprezzare questo grande spettacolo in cui gli attori hanno fornito prova di un grande sforzo fisico, temevo ogni qualvolta il bravissimo Davide Celona, per simulare un fuoco d’artificio si “schiantava a terra”!

Bestie di scena” è ideato e diretto da Emma Dante, sul palco incommensurabili attori, il già citato Celona, poi Sandro Maria Campagna, Viola Carinci, Italia Carroccio, Sabino Civilleri, Roberto Galbo, Carmine Maringola, Ivano Picciallo, Leonarda Saffi, Daniele Savarino, Stephanie Taillandier, Emilia Verginelli, Marta Zollet, e con Daniela Macaluso e Gabriele Gugliara. 
Elementi scenici di Emma Dante. Luci Cristian Zucaro. Direttore di palcoscenico Gabriele Gugliara. Assistente di produzione Daniela Gusmano.
Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro Biondo di Palermo, Festival d'Avignon. Coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma