Al Teatro San Ferdinando di Napoli “Il Paese della Cuccagna” dal 28 febbraio al 10 marzo 2019.

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Al Teatro San Ferdinando di Napoli “Il Paese della Cuccagna” dal 28 febbraio al 10 marzo 2019.

In prima nazionale al Teatro San Ferdinando di Napoli,dal 28 febbraio al 10 marzo 2019, l’allestimento dello spettacolo Il paese della cuccagna, tratto dall’omonimo romanzo di Matilde Serao, su testo, musiche e regia di Paolo Coletta.

Lo spettacolo si avvale della partecipazione di attori conosciuti al grande pubblico: Michelangelo Dialisi, Gennaro Di Colandrea, Carlo Di Maio, Ivana Maione, Alfonso Postiglione, Antonella Romano, Federica Sandrini, Antonella Stefanucci e Eduardo Scarpetta con Anna Rita Vitolo, entrambi visti nella serie TV “L’amica geniale” per la regia di Saverio Costanzo.

Con loro i musicisti della Ondanueve String Quartet: Luca Bagagli, Andrea Esposito, Marco Pescosolido, Luigi Tufano. Le scene sono di Luigi Ferrigno e i costumi di Zaira De Vincentiis.

                     

Pubblicato per la prima volta nel 1890 a puntate sul quotidiano Il Mattino, Il paese della cuccagna apparve un anno dopo in libreria edito da Treves Milano. L’idea centrale del romanzo è il gioco del lotto.

Il miraggio di un facile arricchimento soprattutto tra le classi sociali più povere e la figura dell’”assistito” cioè colui che non può giocare i numeri che sogna, ma può comunicarli alla gente sono parte integrante del romanzo.

La Serao demonizza il gioco del lotto perché fonte di rovina materiale e morale del popolo partenopeo.

Il paese della cuccagna è nell’immaginario collettivo come Il paese dei balocchi per Pinocchio ovvero un paradiso sulla terra dove tutti possono avere, con alleata la Fortuna, benessere e ricchezza.

                         

Lo Stato, anche oggi, ha una responsabilità enorme nel gestire il gioco e non solo quello del lotto. Le numerose lotterie, i biglietti gratta e vinci, i giochi d’azzardo on line o le slot machine che si trovano nei bar sono una costante tentazione per tutti. La febbre del gioco porta inevitabilmente alla rovina.

Il regista Paolo Colletta ha sviluppato su questi temi una forma di teatro con forti componenti musicali e con il contributo di parti cantate o a “tempo”, sovrapponendo e ricomponendo i vari personaggi del romanzo allestendo un’opera buffa contemporanea.

Durante la conferenza stampa il regista Colletta ha detto:«Ringrazio tutti gli attori che hanno lavorato con me per l’allestimento dello spettacolo, molti dei quali sono anche cari amici. Ho caratterizzato soprattutto i personaggi di Crescenzo, ovvero il tenitore del banco lotto, l’usuraia, l’”assistito “ e il cabalista Cavalcanti e sua figlia Bianca che sono le figure centrali del romanzo della Serao. Non ho demonizzato il gioco del lotto ma l’ho trattato con forte ironia. Il finale resta aperto in modo che ciascun spettatore può riflettere sui contenuti dello spettacolo. Per quanto riguarda la lingua mi sono rifatto a quella utilizzata da Scarpetta per le sue commedie. La parte musicata è rilevante ovvero molte delle battute del testo vengono cantate dagli attori e questo rende lo spettacolo vivace e accattivante.»