Salviamo il Metropolitan: Napoli si mobilita per difendere un patrimonio culturale

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Salviamo il Metropolitan: Napoli si mobilita per difendere un patrimonio culturale

La battaglia per il futuro del Cinema Metropolitan di Napoli si fa sempre più accesa e coinvolge tutta la città. Domenica 26 gennaio, una manifestazione organizzata dal deputato Francesco Emilio Borrelli, Gianni Simioli e dell’assessore alla Municipalità 1 Benedetta Sciannimanica, ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini e personaggi del mondo della cultura, dell'arte e dello spettacolo. L'obiettivo è uno: evitare che uno dei luoghi storici e simbolici della cultura partenopea venga trasformato in qualcosa che non rispetti il suo valore. Il Metropolitan, storico multisala di via Chiaia, è stato chiuso dal 15 gennaio, con venti dipendenti rimasti senza lavoro a causa della decisione della proprietà (Banca Intesa Sanpaolo) di non rinnovare il contratto di gestione. Il futuro del cinema è ora in bilico, ma la mobilitazione della città è forte.
Nel cuore della manifestazione, Gianni Simioli, storico speaker radiofonico napoletano e organizzatore dell'evento, ha spiegato l'importanza di questa lotta. «Napoli non può permettersi di perdere il Metropolitan, è un patrimonio culturale della città. Non possiamo svendere la nostra identità culturale a vantaggio di interessi economici. È fondamentale che il cinema venga riaperto come spazio culturale, così com'è stato sancito dal vincolo imposto dal Ministero della Cultura», ha dichiarato Simioli, ricordando che la destinazione d'uso dell'edificio è tutelata dal vincolo posto dal precedente Ministro Gennaro Sangiuliano.
Simioli, conosciuto per il suo impegno nella scena culturale napoletana, ha anche raccontato il suo legame personale con il cinema Metropolitan. «Ho visto tanti film storici qui, come Non ci resta che piangere con Benigni e Troisi, e ricordo con affetto la grande festa che organizzammo per i 30 anni di Così parlò Bellavista di Luciano De Crescenzo, una delle ultime grandi feste per Luciano, arrivarono cinquemila persone», ha detto, visibilmente emozionato.


Tra i partecipanti, anche l'attrice Antonella Stefanucci ha voluto condividere i suoi ricordi legati al Metropolitan, un cinema che, per lei, ha un valore storico e affettivo. «Da bambina venivo qui con mio padre, a vedere i film di Celentano, di Bud Spencer e Terence Hill. Ho sempre vissuto in zona e questo cinema ha sempre rappresentato un punto di riferimento per tutti noi. È un luogo che ha una memoria storica molto forte», ha raccontato Stefanucci. La sua testimonianza ha colpito particolarmente, poiché ha sottolineato l'importanza del Metropolitan non solo per le generazioni passate, ma anche per le nuove. «Mio figlio e tanti bambini sono cresciuti in questo cinema, perché è l'unico cinema di Chiaia che faceva una programmazione pensata per i ragazzi», ha aggiunto.
Stefanucci ha anche ricordato il ruolo fondamentale che il cinema ha svolto negli ultimi anni nel dare spazio a film d'autore che difficilmente avrebbero trovato altre distribuzioni. «Ho presentato molti piccoli film d'autore qui, che altrimenti non sarebbero stati distribuiti. La distribuzione cinematografica è diventata un mistero, è una vera sfida per i film piccoli trovare uno spazio», ha dichiarato, facendo riferimento alla difficoltà dei cineasti indipendenti a far arrivare i loro lavori al pubblico.
La sua riflessione si conclude con un richiamo alla necessità di salvaguardare spazi come il Metropolitan, che non solo ospitano film ma diventano anche luoghi di cultura e di comunità. «Dobbiamo difendere questi posti, perché sono fondamentali per la nostra identità culturale», ha sottolineato.
Insieme a Simioli, anche il deputato Francesco Borrelli ha ribadito che la città non può permettere la chiusura di un altro baluardo della sua cultura. «Non possiamo lasciare che interessi speculativi prendano il sopravvento sulla cultura di Napoli», ha dichiarato Borrelli, facendo appello anche alle istituzioni affinché si facciano sentire e garantiscano la riapertura del cinema in tempi brevi.


L'appello è stato accolto da numerosi cittadini, anche dagli studenti dell'istituto Bernini-De Sanctis, e rappresentanti del mondo dello spettacolo. Tra i partecipanti si sono visti anche volti noti come il comico Angelo Di Gennaro, la cantante Monica Sarnelli, l'attore Alan De Luca, Paola De Crescenzo, figlia di Luciano, Maria Basile Scarpetta, moglie del compianto Mario Scarpetta e tanti altri esponenti del mondo della politica e della carta stampata. In particolare, il piccolo Enzo Cannavale, nipote del grande attore napoletano, ha emozionato tutti gridando "Voglio il cinema" durante il suo intervento al microfono. Una testimonianza di quanto il Metropolitan sia un simbolo per generazioni di napoletani. Anche le istituzioni locali, come la consigliera regionale Roberta Gaeta e il consigliere comunale Ferdinando Tozzi, hanno manifestato il loro sostegno, promettendo di adoperarsi per garantire che il cinema non subisca il destino di altri luoghi culturali della città, ormai svuotati dalla speculazione economica.
Il futuro del cinema Metropolitan dipende ora dalla volontà delle istituzioni di fare chiarezza e di tutelare uno dei luoghi di aggregazione culturale più amati dai napoletani. Nonostante il vincolo imposto dal Ministero della Cultura, che dovrebbe garantire che la struttura rimanga ad uso culturale, il timore che possa essere trasformata per altri scopi è molto concreto. Il rischio di una desertificazione culturale è una preoccupazione condivisa da tutti i partecipanti alla manifestazione.
Gianni Simioli e Francesco Borrelli, con l'appoggio della cittadinanza e degli attori del mondo culturale napoletano, continuano a sperare che la mobilitazione possa far sentire forte la voce di Napoli e che il Metropolitan possa riaprire le sue porte come cinema e centro culturale, come è stato per decenni.