Mercoledì 26 febbraio, alle ore 17.00 al Maschio Angioino di Napoli – Sala dei Baroni, si sarebbe dovuto tenere l'incontro con la scrittrice Amelie Nothomb, poi annullato come anche l'incontro con l'artista Piero Pelù alla Feltrinelli di Napoli.
Amelie Nothomb, avrebbe dovuto presentare, intervistata da Valeria Parrella, il suo ultimo romanzo dal titolo "Sete" edito da Voland, pag 128, 16 euro, Collana Amazzoni, traduttrice Isabella Mattazzi.
Si tratta del suo 28esimo romanzo, arrivato secondo al prestigioso Premio Goncourt 2019, vinto da Jean Paul Dubois per Tous les hommes n’habitent pas le monde de la meme facon, un romanzo nostalgico sulla perduta felicità. I giurati avrebbero dovuto osare assegnando il Premio alla Nothomb che in questo scritto originale e forse dissacrante non si è fatta spaventare dalle Sacre Scritture dando voce e corpo a Gesù per offrire ai lettori una versione personalissima della Passione del Figlio di Dio.
Se restringiamo il campo al solo ‘900 numerosi sono stati gli scrittori e i poeti che sono rimasti affascinati dalla figura di Gesù e ne hanno parlato nelle loro opere da credenti o da laici. Pasolini scriveva “É lui il problema”, Paul Claudel ammoniva: “Dio cammina attraverso la Terra come un seminatore e prende il suo cuore a due mani e lo getta su tutta la superficie del mondo”, Josè Saramago nel romanzo Il vangelo secondo Gesù presenta il Cristo come vittima di un Dio dispotico che per affermare il suo potere lontanissimo da quello salvifico della Redenzione,pretende la morte di Gesù sulla croce.
Amelie Nothomb ci presenta un Gesù umano, afflitto da una sete che nessuna acqua può spegnere e parlando in prima persona, la notte prima di essere crocifisso, si arrabbia, si indigna, mette in discussione il sacrificio a cui è destinato dal padre e i concetti stessi di Amore e di Redenzione.
L’avere sete lo porta a riflessioni estreme sulla sua condizione, confessa il suo amore carnale per la Maddalena e le sue preoccupazioni di figlio verso sua madre ma soprattutto che nessuno si salverà attraverso la sua morte.
Per invogliarvi all’incontro con la scrittrice e a leggere il romano, ve ne proponiamo l’incipit: ”Ho sempre saputo che mi avrebbero condannato a morte. Il vantaggio di avere una certezza come questa è che posso accordare la mia attenzione a quanto lo merita davvero: i dettagli… Quando mi sono ritrovato solo nella cella,dopo il processo,ho capito cosa volevano farmi provare: la paura”.
Notizie biografiche
Amelie Nothomb è nata a Kobe, in Giappone nel 1967 da genitori diplomatici ed ora vive tra Bruxelles e Parigi. Scrittrice di culto,non solo in Francia, ha esordito nel 1992 con Igiene dell’assassino. Spesso dai suoi romanzi, tradotti in oltre 45 lingue, sono state realizzate opere teatrali o cinematografiche. A questo proposito ricordiamo Né di Eva né di Adamo trasposto nel film Il fascino indiscreto dell’amore del regista Stefan Li berski con Pauline Etienne e Taichi Inoue.
Anticonformista e eccentrica veste sempre di nero indossando un cappello da Cappellaio Matto .
Ha sofferto di anoressia e si impone di scrivere minimo 4 ore al giorno e di pubblicare un libro all’anno, a fine agosto.